Il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, in un’analisi condivisa dal procuratore nazionale antimafia Grasso, esclude in linea di massima la matrice mafiosa del terribile attentato che ieri ha devastato la vita e le coscienze uccidendo la piccola Melissa Bassi e ferendo gravemente le sue compagne. La procura ancora non esclude una matrice politica e non esclude che si possa ipotizzare che dietro le feroci mani assassine possano celarsi altre menti, ma appare un “gesto isolato”.
In particolare gli investigatori starebbero visionando un video che ha ripreso la strage nel momento esatto in cui avveniva. L’ordigno sarebbe stato posizionato poco prima nel cassonetto e poi azionato con un telecomando interfacciato con un sensore volumetrico, attivato dal passaggio delle ragazze. Nei filmati si vede un uomo adulto, probabilmente italiano, ancora non identificato. Sembra si riesca a vedere anche il momento in cui aziona il telecomando. Secondo le parole del procuratore “è opera di un esperto di elettronica il confezionamento dell’ordigno. Il congegno non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti“.
Sentite a lungo nella notte anche due persone, uno dei quali pare un ex militare esperto di esplosivi con dei parenti che gestirebbero una rivendita di bombole di gas. I due sarebbero però stati rilasciati e probabilmente nulla avrebbero in comune con il vile gesto.
Luigi Asero